MEET THE ARTIST

(PREVIOUS EDITIONS)

CUBOLIQUIDO

È nato a Milano nel 1974. Artista eclettico, durante e dopo gli studi accademici si è specializzato in diverse discipline grafiche e artistiche. Ha lavorato in diversi campi, tra cui illustrazione, fumetto, decorazione, fotografia, video editing, VFX, animazione web. Ha collaborato quale supervisore e produttore per film d’animazione, spot pubblicitari, video musicali e pubblicità con soggetti del calibro di MTV, Sony, Universal, Warner Music Italy, Dolce&Gabbana, Adobe, Oracle, YouTube, Cartier, Rai.

Dal 1992 ha fatto delle sue opere d’arte il fulcro della sua carriera e dal 1994 ha iniziato a sperimentare la sua passione per la street art, dedicandosi alla produzione di graffiti e cominciando a mettersi in gioco con la tradizionale arte dei Madonnari. Dal 2009 si interessa alla tecnica del disegno anamorfico 3D, che lo ha portato a partecipare a numerosi festival dedicati a quest’arte e a collezionare importanti riconoscimenti, tra cui il titolo di Maestro Madonnaro al raduno internazionale dei Madonnari di Grazie di Curtatone e il primo premio al Dubai Canvas Award, il più prestigioso concorso dedicato alla pittura anamorfica 3D. Due delle sue opere sono inoltre conservate nella Basilica della Natività di Betlemme e nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico.

MEET THE OPERA (Edizione 2023)

MR. AI AND HIS FRIENDS RGB: L’opera, eseguita in prospettiva anamorfica 3D, vuole raccontare una vera e propria storia. Il protagonista è un Robot, che rappresenta l’essenza dell’intelligenza artificiale e delle sue connessioni con l’umanità. L’automa, inserito nel contesto di un rigoglioso giardino, è descritto sorpreso nella lettura del futuro distopico di “1984” di Orwell. La narrazione visiva ci conduce verso un’altra scena: tre bambini – che l’artista chiama Red, Green e Blue ispirandosi ai nomi dei colori che formano le immagini e i testi contenuti nei display delle “protesi emozionali digitali” utilizzate dagli umani – sono seduti su un’altalena, ciascuno rinchiuso in una nicchia. Ignari dell’importanza del momento, ricevono le informazioni trasmesse dal robot attraverso i loro dispositivi. Immersi nei loro schermi sono inconsapevoli del fatto che stanno entrando in contatto con le stesse idee e gli stessi concetti che il robot ha appena scoperto nella sua lettura. L’assenza di privacy – sottolineata dalla presenza di telecamere di sorveglianza – e la mancanza di rispetto per le attività ludiche di ciascuno vengono evidenziate da questo dipinto dalle atmosfere cupe che richiamano proprio quelle dell’immaginario di Orwell. Attraverso la lettura di “1984”, l’artista ci racconta come il robot abbia quindi scoperto la profonda connessione tra l’AI e la società umana, rivelandoci come il potere dell’informazione e la manipolazione possono modellare il destino di un intero popolo. Nella visione di Cuboliquido, soffocata dalla diffusione di atteggiamenti mainstream che abbagliano e isolano, la creatività fa fatica a emergere anche laddove potrebbe costituire un mezzo di emancipazione. Il suo utilizzo viene vanificato dai nuovi mezzi che fanno allontanare sempre di più i giovani dalle attività manuali. L’arte rappresenta proprio una di queste attività e il murale vuole far riflettere su quanto il rispetto passi anche attraverso le differenze di gesti e abitudini, non dimenticando che questo significa anche lasciare alle future generazioni un mondo in cui ciascuno sia libero di passare il tempo seguendo le proprie inclinazioni.

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