MEET THE ARTIST

(PREVIOUS EDITIONS)

PEETA

Nato in provincia di Venezia, vive a Padova. Si fa conoscere dal principio degli anni ’90 nella scena italiana del writing. Fa parte dell’EAD crew di Padova, dell’FX crew e dell’RWK crew, entrambe di New York.

Nato e cresciuto come graffiti writer, è oggi un artista multidisciplinare attivo nell’ambito della pittura, della scultura e del muralismo. Le sue opere lo hanno spinto, negli anni, ben oltre i confini italiani e la sua arte, attraverso festival e mostre di risonanza mondiale, è ormai approdata in tutti i continenti.

L’obiettivo delle sue composizioni è l’interazione geometrica delle forme con l’ambiente circostante. Il suo fine nel dipingere su parete è sempre stato quello di dialogare con il contesto confinante, architettonico o meno, secondo i parametri strutturali e culturali che lo caratterizzano.

Tramite la pittura anamorfica che ridisegna illusoriamente i volumi delle superfici coinvolte, l’intento delle sue opere è quello di determinare una temporanea sospensione della normalità, suscitando la percezione alterata di contesti familiari e dunque una nuova concezione degli spazi e della realtà. Metaforicamente, il tentativo è quello di neutralizzare i preconcetti e sollecitare la nascita di nuovi punti di vista. L’anamorfismo incarna l’intento, da sempre presente nelle sue produzioni, di svelare l’ingannevolezza della percezione umana, attraverso giochi ottici che, partendo dal tentativo di dare una parvenza tridimensionale a una rappresentazione pittorica, finiscono per voler svelare la loro capacità di ingannare.

MEET THE OPERA (Edizione 2023)

NO TITLE: L’artista lavora sulla facciata seguendo un concept per cui il muro dà l’illusione di attorcigliarsi su sé stesso. Il disegno e la tecnica con cui è stato realizzato fanno apparire l’edificio non più di solido cemento, ma di materiale plastico e malleabile come l’argilla. Il muro prende vita e si rompe in frammenti più morbidi, modificando la sua forma originale: possiamo osservarne contemporaneamente la superficie e l’interno, possiamo dunque far coesistere diverse prospettive. Rispetto significa anche questo: non soffermarsi all’involucro esterno delle cose, ma immaginare che abbiano lati nascosti che ancora non conosciamo e che ci possono stupire.

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