MEET THE ARTIST

(PREVIOUS EDITIONS)

SHIFE

Shife V.H.Ro nasce a Padova nel 1981. Dal 1997 si interessa attivamente ai fenomeni di arte pubblica, quali il graffitismo e la street art. Ha una formazione da autodidatta, in quanto da prima si diploma come Perito del Trasporto e della Navigazione Aerea presso l’Istituto Tecnico Aeronautico di Padova, per poi iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove è allievo di Maurizio Martelli (fondamentale per la sua formazione l’assistente: Luca Bendini). Nel 2005 consegue il Diploma di Maestro d’Arte in Pittura.

Il nome “Shife” nasce nel 1997 come distorsione della parola inglese sheaf – covone di paglia – per la capigliatura che lo contraddistingue. Durante il periodo di formazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia adotta l’acronimo V.H.Ro per firmare i lavori di pittura. Successivamente lo street artist e il pittore si “uniscono” in Shife V.H.Ro.

MEET THE OPERA (2023 Edition)

ALLEGORIA DELLA NATURA I: Il murale ha come protagonista una donna dai dolci lineamenti, ritratta di tre quarti mentre sta osservando con sguardo amorevole una raganella appoggiata sulla sua mano: si tratta di Madre Natura. Attorno ai suoi polsi e nei suoi capelli si intrecciano fili di edera, pianta che simboleggia l’amore immortale, e dietro di lei si intravede un pallido sole con accanto una A scritta in stile Art Nouveau. L’intento dell’artista è quello di rappresentare un’Allegoria della Natura, dove la A è l’iniziale delle parole Allegoria, Amore, ma anche Alì, in omaggio alla sede che ospita l’opera. Ciascun elemento è cromaticamente giocato sulle nuances della natura con scale di verdi, marroni e rossi intensi. Il tema del rispetto viene qui declinato attraverso un’Allegoria della Natura che, con la sua bontà priva di pregiudizi, rivolge l’attenzione a tutte le creature, anche a un piccolo anfibio, organismo sia di acqua che di terra e per questo simbolo di diversità. ALLEGORIA DELLA NATURA II: L’opera in stile Liberty rappresenta una bambina, Madre Natura, ritratta di tre quarti, che osserva amorevolmente una libellula poggiatasi sul suo dito. Un germoglio spunta dal basso. Completano lo sfondo una luna monocroma e piatta e la lettera Omega. La scena richiama volutamente, in un gioco di contrapposizioni continue, il murale Allegoria della Natura dipinto sullo stesso edificio. Di particolare rilievo per l’artista è la simbologia legala alla libellula, animale che rappresenta il concetto di cambiamento, di trasformazione e di mutevolezza della vita; essa, infatti, trascorre gran parte della sua vita sul fondo degli stagni come larva, per poi trasformarsi radicalmente. Come nella simbologia antica l’ “Uroboro” forma un cerchio senza inizio né fine. La natura ciclica delle cose, l’energia che si consuma e si rinnova di continuo; quindi l’eternità, l’eterno ritorno e l’immortalità.

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