MEET THE ARTIST

(PREVIOUS EDITIONS)

GIULIO MASIERI

Giulio Masieri è nato a Ferrara nel 1972. Poco più che ventenne inizia a realizzare dipinti parietali in case private e presso enti pubblici. I primi lavori sono caratterizzati dall’attenzione verso la riproposizione realistica di strutture architettoniche immerse in una dimensione surreale.

Da sempre attento agli studi prospettici di matrice classica, nel 1999 si specializza nell’utilizzo di tecniche prospettico-illusorie dipingendo una decorazione in stile barocco presso un palazzo moscovita. Da qui inizia l’interessamento più vivo nei confronti dell’arte classica. Dal 2000 al 2001 viene convocato a Tokyo per la costruzione di palazzi in stile italiano settecentesco; in quel contesto approfondisce notevolmente le sue competenze tecniche relative alla decorazione architettonica dipinta. Da lì si aprono le porte di Parigi, Londra, Aqbar, in cui si dedica allo studio delle quadrature e degli ornati. Successivamente realizza progetti molto ambiziosi in Italia, Belgio, Francia, Kazakistan e Crimea.

Nel 2020, durante il lockdown, dipinge quello che sarà il primo della serie degli animali giganti: murales che lo renderanno noto non solo in provincia, ma anche nel web, associando la città stessa a questi dipinti parietali.

MEET THE OPERA (2023 Edition)

“HOONEY BEE LIFE CYCLE” BUG Il murale è la rappresentazione di un bug di sistema dove le api cercano di salvarsi, giocando sulla realtà e la finzione tra ciò che si vede e quello che si fotografa creando così un cortocircuito che invita l’osservatore a riflettere. Una gigantesca finestra di un sistema operativo per PC viene rappresentata realisticamente su una delle facciate di InfoCamere. Il file in questione si chiama “Honey bee life cycle” e la domanda posta all’utilizzatore immaginario del computer è “Do you want to save this file?”. A scegliere tra le opzioni “Save” o “Cancel” ci sono un nutrito gruppo di api riprodotte con tecnica realistica. Mentre alcune di loro si vedono precipitare inesorabilmente in una voragine nera presente sulla finestra (il bug del sistema che il murale vuole rappresentare), le poche indenni si affannano sul tasto “Save”, ma il puntatore del mouse, che solo una mano umana può indirizzare sul tasto per il “click” definitivo, è ancora lontano dalla finestra. Con quest’opera, e con il cortocircuito tra realtà e virtualità che essa rappresenta, l’artista vuole mettere in rilievo come senza il rispetto per le creature più piccole, ma essenziali alla nostra sopravvivenza, il sistema-mondo collasserà su sé stesso. Chi può salvarlo sono le mani dell’uomo, che non dovrebbero mai separarsi da una necessaria visione globale e altruista che rispetti i ritmi e le ciclicità dei suoi sistemi riproduttivi.

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