MEET THE ARTIST

(PREVIOUS EDITIONS)

TONY GALLO

Tony Gallo è nato nel 1975 a Padova, dove vive e lavora.
Il suo percorso artistico comincia come musicista, attività a cui si dedica fino al 2008, anno che lo vede avvicinarsi al mondo della pittura, una passione coltivata fin da adolescente e che viene a colmare il vuoto creato dallo scioglimento definitivo del gruppo in cui suonava la chitarra.

La sua formazione da autodidatta lo porta a consolidare visioni e sperimentazioni compositive senza seguire uno schema preciso, ma attestando la sua personalità attraverso un linguaggio vicino al mondo della street art.

I suoi lavori, inizialmente realizzati con la bomboletta spray – oggi l’artista predilige, invece, il pennello –, sono caratterizzati da uno stile multiforme in cui prendono vita personaggi antropomorfi, figure dalle sembianze animali mescolate a tratti umani che sono sempre collocate in scenari dove gli elementi naturali sono inscritti in atmosfere cariche di poesia e sentimento.

Quella di Tony Gallo è, insomma, un’ “arte emozionale”. In ogni sua opera, a spiccare è la sensibilità dei personaggi, che guardano lo spettatore in maniera pacata e muta, diventando simbolo univoco di una generazione silenziosa e attenta che vive di sogni e attese. Il minimo comune denominatore di tutta la produzione artistica – che spazia tra canvas, stampe, sculture e murales – sono i colori vivaci, che contribuiscono ad esaltare l’armonia di un immaginario magico che si esprime al massimo raccontando le visioni emotive che scaturiscono dalla fantasia dell’artista.

Partendo dalla natia Padova, nel corso degli anni ha realizzato murales e opere in tutta Italia, e all’estero in Germania, Olanda, Svizzera e Gran Bretagna, partecipando anche a svariate mostre collettive e importanti festival di street art.

MEET THE OPERA (2023 Edition)

AMORE DAI, AMORE TOGLI In un tripudio di colori, l’opera dell’artista padovano, realizzata sui muri di un edificio scolastico, declina il tema del rispetto attraverso due scene in cui la tenerezza e l’amicizia sono rese evidenti dall’uso del colore. Da un lato, un gigantesco orso a pois immerso nella natura e circondato da fiori viola osserva lo spettatore. In lontananza si intravede una casa, ma lo sguardo dell’orso è bonario e la sua postura non incute paura. Sul lato opposto un’anatra bianca a pois verdi si lascia abbracciare da una bambina, che indossa una colorata tuta con le orecchie da coniglio. Queste due figure sono immerse tra giganteschi fiori fucsia e nel loro abbraccio il tempo sembra fermarsi. Mentre rispettare e amare le creature più fragili e delicate può risultare più semplice e spontaneo, amare creature possenti e temute è senz’altro più complesso. Eppure, la natura, gli animali e l’uomo sono sempre stati alleati e per proseguire il percorso di questa lunghissima amicizia il rispetto è fondamentale. Anche l’orso, come l’anatra, chiede di essere rispettato per quello che è. L’idea che l’opera, in definitiva, vuole esprimere, è che siamo tutti animali da amare allo stesso modo. E che l’uomo risulta essere l’animale peggiore, perché può decidere tanto di addomesticare quanto di odiare senza rispettare la natura altrui.

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